Sabato 7 agosto, alle 19:00, si terrà a Bergamo, presso il Parco La Crotta, la mostra d’arte femminista D’arte e D’aria, organizzata dal gruppo locale di Non una di meno insieme con Maite.
Al centro della kermesse i disegni di eroine femministe creati da Eliana Como, animatrice della pagina Facebook Che genere di arte e portavoce dell’area Cgil #RiconquistiamoTutto. I disegni e la grafica di Eliana sono personali e, al contempo, frutto di comunicazione e scambio all’interno di Nudm Bergamo. Si terrà inoltre anche un reading di poesie di Daria Fratus. I disegni originali, fra cui Penelope, Campanellina e Catwoman, insieme a due inediti creati per l’occasione (dedicati a Simon Biles e alla lotta della fabbrica toscana GKN), saranno messi all’asta per sostenere le attività del gruppi all’attività del gruppo orobico di Nudm. Asta, che proseguirà per tutto agosto sulla pagina dell’evento.
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Come dichiarato dalle compagne di Nudm Bergamo, «stanche di immagini retoriche, abbiamo cominciato a pensare di proporre un’alternativa transfemminista a tanti stereotipi maschilisti che infestano l’immaginario collettivo con “quello che una donna dovrebbe essere”. Ne è uscita una serie di figure femminili iconiche che si ribellano alla propria stessa immagine e mandano al diavolo i loro stessi stereotipi. Ci hanno accompagnato verso l’8 marzo di quest’anno, con un unico denominatore comune che abbiamo dato loro: #stanchedi».
Eliana Como spiega così la genesi e il contenuto politico e sociale delle sue opere: «Ognuna di loro ci ha dato modo di parlare di un argomento legato alle ragioni dello sciopero transfemminista. Alcuni esempi: Cappuccetto rosso (violenza), Alice («io si ti credo»), Campanellina (competizione tra donne), Frida Kahlo (mancanza delle donne nei libri di testo), Biancaneve (lavoro di cura), la Grazia di Raffaello (modelli di bellezza imposti), Clara (abilismo), l’angelo (transfemminismo). La carrellata delle nostre eroine ci ha portato all’ultima immagine, l’unica reale, l’infermiera che finalmente si volta e ci guarda negli occhi e, stanca di essere suo malgrado un’eroina presto dimenticata, si ribella all’immagine della donna angelo, madre e Madonna che accudisce l’Italia dentro a un drappo tricolore, diventata famosa perché appesa sull’ospedale di Bergamo. Un’immagine che, intrisa di retorica e stereotipi, ha accompagnato la città e il paese intero durante quei drammatici mesi del 2020 e oltre».
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